Stati Generali per la gestione dei Beni Comuni

“Chi vole va, chi non vole manna – Stati generali per la gestione partecipata dei beni comuni”.
È questo il titolo scelto dal Comitato “Luce sull’Eliseo” per la tre giorni di dibattiti e tavoli di lavoro organizzata per il 2, 3 e 4 gennaio 2015 presso l’Asilo Patria e Lavoro di Avellino.

L’occasione è rappresentata dal secondo anniversario dell’incendio appiccato ai danni del Cinema Eliseo il 2 gennaio 2013, che sconvolse l’intera città e diede vita alla nascita del movimento che, con il proprio operato, è riuscito a sbloccare le sorti dell’ex Gil, riaccendendo sulla struttura l’interesse dell’opinione pubblica ed inducendo l’amministrazione comunale ad una serie di scelte dovute, ma troppo a lungo posticipate:

  1. annullare in autotutela l’affidamento della caffetteria alla ditta che aveva eseguito i lavori di ristrutturazione del bene;
  2. risolvere le controversie giudiziarie in corso con la dittasopra menzionata (approvando a tal fine, tra i debiti fuori bilancio, gli importi a questa dovuti);
  3. verificare la possibilità di aprire la struttura in maniera graduale, a partire dalla sala cinematografica;
  4. scongiurare la riacquisizione del cinema da parte del Regione, che avverrebbe se entro il 31 dicembre 2015 non iniziassero le attività previste dal Pica;
  5. chiedere ed ottenere un mutuo alla Cassa Depositi e Prestiti per la realizzazione dei lavori di eliminazione dei danni cagionati dall’incendio.

Manca ancora l’apertura, ma la stessa, da sola, non consentirebbe la soluzione delle annose questioni legate alla gestione del bene.

Dalle parole pronunciate dal Sindaco in occasione del dibattito sull’avvio della cd. fase 2, emerge la chiara volontà di gestire il bene come un Bene Comune, esigenza segnalata dal Comitato sin dal principio della propria attività.

Il Cinema Eliseo – afferma il Primo Cittadino – può offrirsi alla città come la prima sperimentazione di gestione condivisa tra Amministrazione e Cittadini, affermando per questa via il principio dei Beni Comuni.In tal senso è opportuno già da ora programmare degli incontri tematici per garantire all’intera comunità, oltre che la salvaguardia della struttura, la possibilità di contribuire alla gestione del bene, in modo da renderlo effettivamente funzionale al soddisfacimento degli interessi della collettività. Da subito bisognerà costituire unpooldi tecnici comunali capaci di individuare le modalità per coniugare i concetti di proprietà pubblica e gestione partecipata”.

Ed è sulla scorta di tali, importanti dichiarazioni che il Comitato invita la città, le associazioni, le istituzioni ed i singoli cittadini ad un confronto reale, serrato e pragmatico sulle pratiche da adottare per rendere l’Eliseo “effettivamente funzionale al soddisfacimento degli interessi della collettività”. 

 Poiché gli stessi fondi Pica erano stati erogati proprio a condizione che fossero le associazioni cittadine a farsi carico della struttura, il Comitato lancia l’idea degli “usi civici”, pratica già adottata in molte città italiane, tra cui Napoli, che consente la gestione partecipata di un Bene Comune da parte della cittadinanza e delle associazioni.

Saranno, infatti, presumibilmente le associazioni che hanno il cinema ed il teatro nel proprio dna a garantire, per il futuro, la presenza maggiore nella gestione dell’Eliseo: è perciò necessario che tali realtà si confrontino tra loro, con le istituzioni e con il resto della città per l’individuazione del modello di gestione maggiormente collettivo, aperto e partecipato possibile.

Un modello chegarantisca l’affermazione dell’essenza del Bene Comune Eliseo, prescindendo finalmente dall’assegnazione, per bando o per scelta politica, di questo storico cinema, il quale costituisce una risorsa troppo importante per rappresentare l’oggetto della solita, mera creazione di consenso.

Il Comitato, pur essendo completamente disinteressato alla gestione in prima persona dell’ex Gil, ritiene che la fase finale della propria sfida consista nel contribuire alla scelta di un modello che rappresenti un nuovo esempio di crescita collettiva, culturale, politica ed economica della città di Avellino.